Una delle tipologie di caffè maggiormente coltivate a scopo commerciale riguarda la varietà arabica che racchiude, nella sua definizione, diversi tipi di piante che possono provenire anche da pari differenti del mondo. Pertanto, anche nel caso che sulla confezione sia posta la dicitura 100% arabica in realtà non ci si trova mai, per la maggior parte delle volte, davanti ad un caffè puro ma ad una miscela (si mescolano, ad esempio, caffè del Messico e del Brasile ecc.). La torrefazione di miscela arabica, nota anche come tostatura, è un processo che il caffè subisce in edifici chiamati torrefazioni caffè per prepararlo alle richieste e alle esigenze della grande distribuzione.
Il processo di torrefazione di miscela rabica prevede l'esposizione dei grani di caffè ancora verdi ad elevate temperature che possono anche superare i 200°C (queste sono responsabili della perdita di una parte della caffeina contenuta nei chicchi) tenendoli in agitazione in modo da rendere la tostatura omogenea. Le torrefazioni caffè possono lavorare a letto fluido oppure a tamburo rotante.
Per quanto riguarda la metodologia che prevede l'uso del letto fluido il materiale viene tenuto in movimento perché sospinto da una massa d'aria calda (può arrivare fino a 400°C); il vantaggio è che questo tipo di torrefazione richiede una manciata di minuti ma purtroppo la tosttura non risulta omogenea ma accentuata soprattutto verso i bordi esterni del chicco.
Il tamburo rotante invece consiste nell'utilizzare un recipiente che contiene al suo interno un agitatore (in genere ad aletta) oppure una coclea (è un sistema di trasporto per le brevi distanze dei materiali solidi molto usato nell'industia ed ha questo nome perché la sua forma ricorda una chiocciola); questo secondo metodo, nonostante richieda un tempo di esercizio maggiore, ha il vantaggio di rendere la tostatura più omogenea e quindi di esaltare al meglio le proprietà organolettiche del caffè che si sta trattando.
Un grano tostato da un punto di vista fisico aumenta in volume (anche fino al 30%) ma diminuisce nel peso a causa della perdita di una sostanziosa percentuale d'acqua. In queste condizioni il caffè risulta anche più friabile e quindi si può sottoporre facilmente al processo di macinazione facendogli assumere la consistenza di polvere. La granulometria di quest'ultima dipende soprattutto dall'uso che a cui è destinato ed al tipo di caffè che si desidera preparare; ad esempio se si vuole ottenere un caffè espresso la polvere sarà macinata finemente mentre se si vuole un caffè napoletano sarà sufficiente anche una polvere di granulometria maggiore.
La tostatura dona al chicco un caratteristico colore scuro dovuto al processo che determina il caramellarsi degli zuccheri e la carbonizzazione della cellulosa dovute alle alte temperature esercitate nel corso del processo. Il grado di tostatura non è un paramento fisso, va dal light (caffè leggermente tostato) all'italiana (che è in assoluto il più scuro). Nella torrefazione di miscela arabica vengono anche liberati i composti volatili che sono i responsabili dello sprigionarsi dell'aroma ben percepibile anche nelle vicinanze dellle torrefazioni caffè.
Il processo di torrefazione di miscela rabica prevede l'esposizione dei grani di caffè ancora verdi ad elevate temperature che possono anche superare i 200°C (queste sono responsabili della perdita di una parte della caffeina contenuta nei chicchi) tenendoli in agitazione in modo da rendere la tostatura omogenea. Le torrefazioni caffè possono lavorare a letto fluido oppure a tamburo rotante.
Per quanto riguarda la metodologia che prevede l'uso del letto fluido il materiale viene tenuto in movimento perché sospinto da una massa d'aria calda (può arrivare fino a 400°C); il vantaggio è che questo tipo di torrefazione richiede una manciata di minuti ma purtroppo la tosttura non risulta omogenea ma accentuata soprattutto verso i bordi esterni del chicco.
Il tamburo rotante invece consiste nell'utilizzare un recipiente che contiene al suo interno un agitatore (in genere ad aletta) oppure una coclea (è un sistema di trasporto per le brevi distanze dei materiali solidi molto usato nell'industia ed ha questo nome perché la sua forma ricorda una chiocciola); questo secondo metodo, nonostante richieda un tempo di esercizio maggiore, ha il vantaggio di rendere la tostatura più omogenea e quindi di esaltare al meglio le proprietà organolettiche del caffè che si sta trattando.
Un grano tostato da un punto di vista fisico aumenta in volume (anche fino al 30%) ma diminuisce nel peso a causa della perdita di una sostanziosa percentuale d'acqua. In queste condizioni il caffè risulta anche più friabile e quindi si può sottoporre facilmente al processo di macinazione facendogli assumere la consistenza di polvere. La granulometria di quest'ultima dipende soprattutto dall'uso che a cui è destinato ed al tipo di caffè che si desidera preparare; ad esempio se si vuole ottenere un caffè espresso la polvere sarà macinata finemente mentre se si vuole un caffè napoletano sarà sufficiente anche una polvere di granulometria maggiore.
La tostatura dona al chicco un caratteristico colore scuro dovuto al processo che determina il caramellarsi degli zuccheri e la carbonizzazione della cellulosa dovute alle alte temperature esercitate nel corso del processo. Il grado di tostatura non è un paramento fisso, va dal light (caffè leggermente tostato) all'italiana (che è in assoluto il più scuro). Nella torrefazione di miscela arabica vengono anche liberati i composti volatili che sono i responsabili dello sprigionarsi dell'aroma ben percepibile anche nelle vicinanze dellle torrefazioni caffè.